I vantaggi della gestione pubblica dei servizi

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Data aggiornamento pagina: 09-04-2024 alle ore : 12:37:43
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Società pubbliche, società miste e società private di servizi come acqua, rifiuti, energia e trasporto, allo stesso modo applicano tariffe, si confrontano con gli standard di qualità dei servizi, secondo le disposizioni della regolazione e gli obiettivi di efficienza e qualità dettati dall’Autorità pubblica.
In un intervento congiunto, il Presidente di GAIA, Vincenzo Colle, e il presidente di RetiAmbiente, Daniele Fortini, analizzano la gestione pubblica dei servizi a confronto con le altre forme di gestione.

"Nell’attuale legislazione, l’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali ad una società interamente pubblica deve passare un vaglio più rigoroso rispetto alle società miste e alle società private e questo per limitarne ingiustamente il ricorso, come se le imprese private fossero più efficienti. Al contrario, nella letteratura scientifica in cui si comparano le prestazioni delle imprese pubbliche rispetto a quelle private, non ci sono argomenti per sostenere che le imprese private, a parità di condizioni, siano più efficienti di quelle pubbliche.

Ma qual è la forma più efficiente di gestione?   

Probabilmente non si può determinare in assoluto una forma di proprietà più adatta alla finalità di poter efficacemente gestire il servizio, ma ci sono delle caratteristiche precise all’interno della gestione pubblica, che la rendono molto più vicina al territorio e orientata al sociale, e questo potrebbe portare un valore aggiunto alla comunità.

L’organizzazione dei servizi pubblici ha una storia che possiamo far risalire verso la fine del 1800, quando i Comuni decisero di intervenire direttamente per assicurare alla crescente popolazione, che si veniva concentrando nelle città, servizi come acqua, fognature, ritiro dei rifiuti urbani, con gestioni pubbliche, in modo da evitare che gestioni private in monopolio potessero approfittare delle loro condizioni per vessare con tariffe esose la popolazione. Alcuni hanno visto in questo, una delle prime forme di intervento sociale dello Stato a favore delle popolazioni.

Nel ‘900 questo intervento prese la forma non solo della gestione diretta da parte dei comuni, ma anche di imprese pubbliche vere e proprie (municipalizzate). Si trattava di imprese che utilizzavano gli stessi strumenti di gestione proprie dell’impresa privata, senza tuttavia perseguire come obiettivo fondamentale l’utile.

Dopo la seconda guerra mondiale, le imprese pubbliche hanno giocato un ruolo importante nella ricostruzione del dopoguerra in molti paesi. Furono ad esempio fondamentali nella ricostruzione delle infrastrutture, mantenendo così un elevato tasso d’investimento in questi settori.

Negli anni ‘80 e ’90 arriva l’inversione di tendenza: si svilupparono delle politiche neoliberiste soprattutto negli USA e in Gran Bretagna, che ebbero una forte influenza anche in Italia, portando alla privatizzazione di gran parte del patrimonio dell’industria pubblica nazionale. In questo contesto, si trasformarono tutte le municipalizzate in società per azioni, e parte di esse iniziarono il loro percorso verso la crescita e la quotazione in borsa.

Ma, nel contesto attuale, può avere ancora un ruolo positivo, soprattutto per chi usufruisce di questi servizi, per i cittadini e gli utenti, una gestione pubblica? Pensiamo di sì, per diversi motivi.

Il volume di utili che le imprese pubbliche destinano al finanziamento degli investimenti è ampiamente superiore a quello delle società miste e delle società private che hanno come obiettivo anche quello di remunerare il capitale dei propri azionisti con la distribuzione del dividendo.

Un altro tema che distingue le imprese pubbliche dalle altre forme di gestione riguarda le modalità di finanziamento degli investimenti. La totalità delle imprese pubbliche finanzia gli investimenti sia con il capitale proprio, che con finanziamenti di terzi, che prendo via via la forma di prestiti obbligazionari, finanziamenti strutturati (project financing) e finanziamenti corporate. Si tratta di forme di finanziamento che consentono di realizzare gli investimenti senza doversi privatizzare per quotarsi in borsa.

Le società pubbliche, a differenza di altre forme di gestione, possono utilizzare l’utile per sostenere le famiglie a basso reddito. Parliamo di “restituire valore agli utenti”, proprio nel senso di far ritornare a loro i parte della tariffa già pagata, in termini di opere, servizi e sostegno alle politiche sociali, come evidenziato anche dall'esempio dell’azienda idrica Welsh Water nel Regno Unito.

Ancora di più, una gestione pubblica può restituire valore all’utente sotto forma di riduzioni tariffarie e investimenti realizzati con gli utili. In questo modo l’utile determinato dalla gestione viene utilizzato per spesare l’investimento senza che lo stesso produca un incremento della tariffa.

Destinare parte dell’utile a ridurre le tariffe per le utenze più deboli e a finanziare gli investimenti senza che questi gravino in tariffa, sono delle misure che complessivamente permettono di contenere il costo del servizio e rendendolo così più efficiente.

Un altro elemento che, in qualche modo, differenzia la gestione pubblica è sicuramente il rapporto e la relazione con le istituzioni comunali e il territorio, una relazione che si sviluppa sia sulla pianificazione degli investimenti che sull’erogazione dei servizi, in particolare verso le utenze più deboli. Si tratta di nuove forme di intervento pubblico, anche attraverso percorsi di coinvolgimento dei cittadini su decisioni che influenzeranno anche il proprio futuro, con l’obiettivo di sostenere il benessere delle comunità locali.

Se un tempo le imprese pubbliche erano la soluzione per garantire coesione sociale e occupazione, oggi sono chiamate a dare risposte anche ad altri temi ugualmente importanti. Parliamo dell’urgenza di sostituire e potenziare le infrastrutture, anche in risposta ai mutamenti climatici e alla necessità di adeguare gli impianti ad una visione più sostenibile. Se da un lato gli investimenti sono quantomai indispensabili per continuare a garantire negli anni un buon livello di servizio, dall’altro emerge preponderante anche il tema della sostenibilità della tariffa, che grava sui cittadini, insieme al peso dell’inflazione e della pressione fiscale.

Crediamo che le imprese pubbliche abbiano tutte le capacità per poter affrontare efficacemente le sfide determinate dall’evoluzione di questi settori trovando un punto di equilibrio tra la necessità di effettuare investimenti, il perseguimento degli interessi dei cittadini ed una gestione efficiente senza trasferire oneri alle generazioni future, promuovendo il benessere e la prosperità della società nel suo complesso, anche attraverso il coinvolgimento degli utenti nelle decisioni, a beneficio di una sempre maggiore trasparenza."

Vincenzo Colle, Presidente di GAIA S.p.A.
Daniele Fortini, Presidente di Reti Ambiente

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